SABATO 25 FEBRRAIO 2012, PER TUTTA LA GIORNATA, IN VIA SPARANO IL MOVIMENTO PER LA PACE PAX CHRISTI ADERISCE ALLA
GIORNATA NAZIONALE CONTRO L'ACQUISTO DEI CACCIABOMBARDIERI F-35 DA PARTE DEL GOVERNO.
PAX CHRISTI RACCOGLIERA' LE FIRME DEI CITTADINI CHE VOGLIONO DIRE NO A QUESTO SPRECO DI SOLDI CHE ANDREBBERO INVESTITI PER CREARE VITA E NON MORTE!
OCCORRE CHE UN GRAN NUMERO DI PERSONE ADERISCA ALL'INIZIATIVA. ULTERIORI INFORMAZIONI CIRCA GLI F-35, LEGGETE QUI SOTTO:
Premesso che:
il nostro Paese sta attraversando
una gravissima crisi finanziaria ed economica che sta provocando un forte
aumento della povertà, della disoccupazione, del disagio e dell’insicurezza sociale
i cui segni sono già ben visibili sul nostro territorio;
negli ultimi anni è stata
realizzata una drastica riduzione della spesa pubblica e in particolare dei
fondi a disposizione in settori di vitale importanza per i cittadini come la
sanità e l’istruzione; i fondi nazionali a carattere sociale (fondo politiche
sociali, fondo per la non autosufficienza, fondo per i giovani,…) sono passati
da 1,594 miliardi del 2007 a 193 milioni di euro del 2012;
i tagli agli Enti Locali e alle
Regioni nel periodo 2011-2013 superano i 33 miliardi di euro e hanno compromesso
la loro capacità di fornire risposte concrete ed efficaci alle necessità
fondamentali dei cittadini e delle famiglie;
considerato che negli ultimi
decenni i problemi della sicurezza economica, sociale e ambientale hanno
assunto una posizione prioritaria rispetto a quelli della difesa militare e che
gli stati hanno sempre più difficoltà ad assicurare la necessaria coesione
sociale ed economica e quindi a mantenere la pace interna;
ricordando che l’ONU e l’Unione Europea
sono da tempo impegnati ad ampliare la dimensione umana del concetto di pace e
sicurezza includendovi il benessere economico, stabilità politica, democrazia,
sviluppo, pace sociale, diritti umani e bisogni primari quali educazione,
salute, alimentazione, alloggio;
considerato che l’Italia aveva
previsto nel 2002 di acquistare 131 cacciabombardieri F35 denominati Joint
Strike Fighter (JSF) per un costo di circa 15 miliardi di euro a cui si deve
sommare un costo d’uso e di manutenzione valutato in oltre 40 miliardi di euro;
considerato che si tratta di
un’arma da guerra con capacità di trasporto di ordigni nucleari palesemente in
contrasto sia con l’articolo 11 della Costituzione italiana che con la Carta
dell’Onu e che le missioni di pace previste dalle Nazioni Unite escludono
l’impiego di simili ordigni distruttivi;
considerato che, anche secondo il
Pentagono, l’aereo deve ancora risolvere numerosi problemi tecnici mentre
continuano a lievitare i suoi costi e che le ricadute occupazionali in Italia
sono alquanto basse e incerte;
considerato che una recente
ricerca dell’Università del Massachusetts ha calcolato che se investiamo un
miliardo di dollari nella difesa abbiamo 11.000 nuovi posti di lavoro, 17.000
se lo impegniamo nelle energie rinnovabili e 29.000 se andasse nel settore
dell’educazione;
considerato che diverse nazioni
partner del progetto JSF stanno rivedendo i loro programmi di acquisto anche
rinviandoli nel tempo;
ricordando che se l’Italia si
ritira dal suddetto progetto non deve pagare nessuna penale;
considerato che il nostro Paese
già spenderà nel 2012 oltre 23 miliardi di euro per la Difesa, collocandosi,
secondo la classifica del SIPRI al decimo posto al mondo per spese militari
(anno 2010);
ricordando l’appello lanciato
dalla Marcia Perugia-Assisi per la
pace e la fratellanza dei popoli del 25 settembre 2011 alla quale hanno partecipato oltre duecentomila persone;
preso atto delle proposte
avanzate da numerose organizzazioni della società civile e in particolare dalla
Rete Italiana per il Disarmo, Sbilanciamoci e Tavola della Pace che invitano a
ridurre le spese militari come sta succedendo in tutti i paesi occidentali;
chiede al Parlamento
e al Governo
di non procedere all’acquisto del
cacciabombardiere F35 destinando i soldi risparmiati al rilancio e allo
sviluppo del Paese;
di procedere ad una rapida
revisione e riduzione complessiva della spesa militare ridefinendo altresì, in
modo aperto e democratico, una nuova politica di sicurezza e una rinnovata politica
estera italiana ed europea coerenti con il dettato della nostra Costituzione e
la Carta delle Nazioni Unite.
Inoltre, chiede al
Servizio Pubblico Radiotelevisivo (Rai)
di promuovere finalmente una discussione
aperta e trasparente sulle spese militari, il bilancio della Difesa e la
riforma del nostro sistema di sicurezza in modo da consentire a tutti gli
italiani di decidere in modo responsabile.
Infine decide
di collaborare con il
Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani per
rafforzare l’impegno degli Enti Locali per il disarmo e la sicurezza umana.
La presente mozione viene
inviata al Presidente del Consiglio, ai Presidenti e capigruppo di Camera e
Senato nonché al Coordinamento
Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani e alla Campagna
“Taglia le ali alle armi”.