giovedì 23 febbraio 2012


SABATO 25 FEBRRAIO 2012, PER TUTTA LA GIORNATA, IN VIA SPARANO IL MOVIMENTO PER LA PACE PAX CHRISTI ADERISCE ALLA

GIORNATA NAZIONALE CONTRO L'ACQUISTO DEI CACCIABOMBARDIERI F-35 DA PARTE DEL GOVERNO. 

PAX CHRISTI RACCOGLIERA' LE FIRME DEI CITTADINI CHE VOGLIONO DIRE NO A QUESTO SPRECO DI SOLDI CHE ANDREBBERO INVESTITI PER CREARE VITA E NON MORTE!
OCCORRE CHE UN GRAN NUMERO DI PERSONE ADERISCA ALL'INIZIATIVA. ULTERIORI INFORMAZIONI CIRCA GLI F-35, LEGGETE QUI SOTTO:



Premesso che:
il nostro Paese sta attraversando una gravissima crisi finanziaria ed economica che sta provocando un forte aumento della povertà, della disoccupazione, del disagio e dell’insicurezza sociale i cui segni sono già ben visibili sul nostro territorio;
negli ultimi anni è stata realizzata una drastica riduzione della spesa pubblica e in particolare dei fondi a disposizione in settori di vitale importanza per i cittadini come la sanità e l’istruzione; i fondi nazionali a carattere sociale (fondo politiche sociali, fondo per la non autosufficienza, fondo per i giovani,…) sono passati da 1,594 miliardi del 2007 a 193 milioni di euro del 2012;
i tagli agli Enti Locali e alle Regioni nel periodo 2011-2013 superano i 33 miliardi di euro e hanno compromesso la loro capacità di fornire risposte concrete ed efficaci alle necessità fondamentali dei cittadini e delle famiglie;
considerato che negli ultimi decenni i problemi della sicurezza economica, sociale e ambientale hanno assunto una posizione prioritaria rispetto a quelli della difesa militare e che gli stati hanno sempre più difficoltà ad assicurare la necessaria coesione sociale ed economica e quindi a mantenere la pace interna;
ricordando che l’ONU e l’Unione Europea sono da tempo impegnati ad ampliare la dimensione umana del concetto di pace e sicurezza includendovi il benessere economico, stabilità politica, democrazia, sviluppo, pace sociale, diritti umani e bisogni primari quali educazione, salute, alimentazione, alloggio;
considerato che l’Italia aveva previsto nel 2002 di acquistare 131 cacciabombardieri F35 denominati Joint Strike Fighter (JSF) per un costo di circa 15 miliardi di euro a cui si deve sommare un costo d’uso e di manutenzione valutato in oltre 40 miliardi di euro;
considerato che si tratta di un’arma da guerra con capacità di trasporto di ordigni nucleari palesemente in contrasto sia con l’articolo 11 della Costituzione italiana che con la Carta dell’Onu e che le missioni di pace previste dalle Nazioni Unite escludono l’impiego di simili ordigni distruttivi;
considerato che, anche secondo il Pentagono, l’aereo deve ancora risolvere numerosi problemi tecnici mentre continuano a lievitare i suoi costi e che le ricadute occupazionali in Italia sono alquanto basse e incerte;
considerato che una recente ricerca dell’Università del Massachusetts ha calcolato che se investiamo un miliardo di dollari nella difesa abbiamo 11.000 nuovi posti di lavoro, 17.000 se lo impegniamo nelle energie rinnovabili e 29.000 se andasse nel settore dell’educazione;
considerato che diverse nazioni partner del progetto JSF stanno rivedendo i loro programmi di acquisto anche rinviandoli nel tempo;
ricordando che se l’Italia si ritira dal suddetto progetto non deve pagare nessuna penale;
considerato che il nostro Paese già spenderà nel 2012 oltre 23 miliardi di euro per la Difesa, collocandosi, secondo la classifica del SIPRI al decimo posto al mondo per spese militari (anno 2010);
ricordando l’appello lanciato dalla Marcia Perugia-Assisi per la pace e la fratellanza dei popoli del 25 settembre 2011 alla quale hanno partecipato oltre duecentomila persone;
preso atto delle proposte avanzate da numerose organizzazioni della società civile e in particolare dalla Rete Italiana per il Disarmo, Sbilanciamoci e Tavola della Pace che invitano a ridurre le spese militari come sta succedendo in tutti i paesi occidentali;

chiede al Parlamento e al Governo

di non procedere all’acquisto del cacciabombardiere F35 destinando i soldi risparmiati al rilancio e allo sviluppo del Paese;
di procedere ad una rapida revisione e riduzione complessiva della spesa militare ridefinendo altresì, in modo aperto e democratico, una nuova politica di sicurezza e una rinnovata politica estera italiana ed europea coerenti con il dettato della nostra Costituzione e la Carta delle Nazioni Unite.

Inoltre, chiede al Servizio Pubblico Radiotelevisivo (Rai)
di promuovere finalmente una discussione aperta e trasparente sulle spese militari, il bilancio della Difesa e la riforma del nostro sistema di sicurezza in modo da consentire a tutti gli italiani di decidere in modo responsabile.

Infine decide

di collaborare con il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani per rafforzare l’impegno degli Enti Locali per il disarmo e la sicurezza umana.


La presente mozione viene inviata al Presidente del Consiglio, ai Presidenti e capigruppo di Camera e Senato nonché al Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani e alla Campagna “Taglia le ali alle armi”.


Un bidone della spazzatura occupa lo scivolo per i disabili

Da circa una settimana rende vano l'utilizzo dello scivolo. Quando verrà tolto da lì?


Gli scivoli per permettere un passaggio efficace alle carrozzella dei disabili puntualmente occupati dalle automobili in sosta a Bari ormai non fanno più scoop. Sembra inevitabile che nove scivoli su dieci non debbano essere lasciati liberi all’ accesso. In tal modo si costringe la carrozzella ed effettuare manovre scomode.
Non è uno scoop, ma questo segno di inciviltà va denunciato sempre: prima di accertarmi per la stesura di questa notizia stamattina mi sono recato nuovamente al posto incriminato con la speranza che lo scenario (soprattutto per uno scivolo occupato da un bidone della spazzatura) visto esattamente lo scorso giovedì 16 febbraio, a distanza di una settimana circa, fosse cambiato. Ma niente da fare.
Il bidone è situato tra via Abate Gimma e via S.Visconti
La scorsa settimana, infatti, rincasando, intorno alle 22.30, ho incontrato un mio amico fermo sulla strada tra via Calefati e via. S. Visconti (in centro città) in attesa che arrivasse una pattuglia della polizia municipale a cui aveva segnalato la sosta delle auto su tutti gli scivoli presenti agli angoli delle strade vicine. Incontrandolo, il mio amico mi ha fatto notare che tutti gli scivoli presenti tra via Calefati e via S.Visconti e quest’ultima con via Abate Gimma erano occupati dalle automobili. Nella zona si ne trovano ben 7. E tutti bloccati. Inoltre, le auto non sembravano ferme in sosta temporanea, magari con le frecce lampeggianti accese o un conducente alla guida pronto a lasciar libero i passaggi (solo per una divagazione tollerante). Piuttosto erano parcheggiate come un posto auto qualsiasi.
A stupire me e soprattutto il mio amico che attendeva l’arrivo della polizia municipale già da 15-20 minuti non erano solo queste automobili “incivili”. Lo scivolo che si trovava tra via S.Visconti e via Abate Gimma, nei pressi di un negozio di antiquariato era occupato nel centro preciso dell’accesso da un bidone della spazzatura contornato da numerosi cartoni che i negozi lasciano a fine giornata lavorativa. Insomma tutto la zona dello scivolo era occupata da immondizia. Certamente i nuovi scivoli progettati dal Comune tolgono spazio ai posti auto, ma occorre anche un buon senso cittadino a lasciar libero quell’accesso. Se poi ci si mette anche un bidone della spazzatura, allora per le carrozzelle è un’avventura camminare per Bari. Gli operatori dell’Amiu, se proprio andavano di fretta, potevano posizionarlo anche qualche metro prima dello scivolo, no?
Nonostante la segnalazione del mio amico alla “municipale” che aveva rassicurato il più presto possibile di giungere in zona, all’angolo opposto dello scivolo occupato dal bidone sostava l’auto dei carabinieri i quali chiacchieravano con altra gente, senza accorgersi dell’ingorgo creato sugli scivoli (ed il mio amico vedendoli arrivare ha fatto notare la situazione).
Avrei dovuto scrivere questa notizia il giorno seguente a quella serata. Invece sono costretto ad appuntare, a distanza di una settimana, ancora la presenza del bidone della spazzatura su quello scivolo. Evidentemente i richiami del mio amico non sono serviti a nulla. Come al solito.
Al di là del mio ritardo nella pubblicazione di questa denuncia….quando l’Amiu, il Comune o chi per esso, toglierà quel muro bianco e azzurro dallo scivolo dei disabili?
Lo ricordo: è situato nei pressi di un negozio di antiquariato all’angolo tra via S.Visconti e via Abate Gimma.


Luigi Laguaragnella