domenica 8 gennaio 2012

La solidarietà infangata dal Corriere del Mezzogiorno

ALCUNI GIORNALISTI...CI HANNO ROTTO LE SCATOLE...

Nel giorno dell'Epifania il Corriere del Mezzogiorno ha pubblicato un articolo basato su pregiudizi e infondatezze, che merita di essere gettato tra i cartoni. Una foto a dei cartoni di Aiuti Ue, infatti, denunciava un ipotetico traffico di alimenti che invece di essere destinati agli indigenti era gestito illegalmente dalla chiesa (così è citata nell'articolo) o dalle salumerie vicine. Beh la redazione del Corriere ha messo su un' autentica farsa che va a ledere l'onesta dei volontari della Parrocchia del Preziosissimo Sangue in San Rocco e anche di quei commercianti che lavorano onestamente. Con quest'accusa gratuita chi viene leso nell'immagine è chi fa della gratuità del tempo verso il prossimo uno stile di vita. Comunque questa è la menzogna scritta dal Corriere non si comprende a quale fine: 


E questa è la risposta a nome della Parrocchia e dei volontari che trascorrono il loro tempo a servizio degli altri:

Non tutto può essere creato per fare notizia. E ci sono notizie da buttare nella spazzatura. Proprio quella spazzatura che ha lasciato insinuare enormi falsità alla redazione del Corriere del Mezzogiorno di Bari. Prima di scrivere determinati articoli come quello intitolato “Scatole di aiuti umanitari per strada. E’ giallo: indaga la guardia di Finanza” (pubblicato sul sito del Corriere del 6 gennaio 2012) soprattutto per lanciare infondate e maligne insinuazioni su coloro che davvero lavorano gratuitamente e credono nel puro volontariato, giornalisti professionisti, addetti ai lavori e fotografi dovrebbero accertarsi precisamente sulle fonti prima di stendere una notizia nero su bianco.
Avendone permessi e requisiti è richiesta loro maggior attenzione e non ansia di prestazione da scoop.
Scoop che i fatti dimostrano il contrario se solo i redattori del Corriere del Mezzogiorno si mostrassero maggiormente giornalisti sul campo. In fondo la redazione non si trova distante dalla parrocchia del Preziosissimo Sangue in San Rocco o da quel fatidico cassonetto di via S. Visconti in cui qualche giorno fa sono stati buttati cartoni con la scritta «Aiuto Ue, prodotto non commerciabile» e che il giornalista Nico Lorusso ha fotografato e Valentina Marzo ne ha scritto un articolo percependo addirittura un giallo di traffico di alimenti nelle salumerie circostanti o nella chiesa. Tutto falso e senza un solo indizio corretto.
Prima di entrare nei dettagli precisiamo quella frase scritta in grassetto proprio sul sito del Corriere: Nei giorni tra Natale e Capodanno la chiesa potrebbe aver distribuito cibo e bevande a quanti ne hanno bisogno.
Dispiace dover correggere il vostro lavoro che pure richiede se non estrema precisione, perlomeno un margine di sensibilità, ma tra Natale e Capodanno la chiesa HA distribuito cibo e bevande a quanti ne hanno bisogno.
I redattori dovrebbero informarsi maggiormente sulla presenza nel territorio del “Centro d’ascolto don Pietro Mercurio” della parrocchia del Preziosissimo Sangue in San Rocco che assiste numerose famiglie indigenti soprattutto del quartiere Libertà. In parrocchia si trova la sede In.con.tra. quella celebre associazione, ormai, che ogni sera si impegna a garantire un pasto caldo ai senza fissa dimora nei pressi della stazione. Come non lo sapete? Eppure voi giornalisti dovreste esserne a conoscenza con tutte le iniziative cittadine che In.con.tra. organizza per sensibilizzare al servizio gratuito di volontariato.
I giornalisti del Corriere dovrebbero informarsi meglio sull’operato della parrocchia del Preziosissimo Sangue in San Rocco, che forse neanche sapevano dell’esistenza, menzionandola nell’articolo solo come “chiesa”.
Eppure la parrocchia stessa in prima fila con il Centro d’ascolto, si adopera per promuovere e far conoscere le sue iniziative di solidarietà, come l’Avvento di Carità. Agisce sempre nella trasparenza per chiedere aiuto alla cittadinanza e offrire agli assistiti qualcosa di più oltre a cibi e bevande che giungono, come di consueto, dal banco alimentare. Si tratta di iniziative, tra l’altro pubblicizzate sul web e a tutta la comunità parrocchiale. Quando si dice “chi cerca trova”. Ai tempi di internet, dei giornalisti potrebbero anche smanettare meglio la rete e troverebbero utili approfondimenti.
Possono dei cartoni vuoti suscitare dubbi? Non sarebbe bastato indagare e approfondire in prima persona magari andando proprio a ricercare tra gli scaffali dei negozi dei dintorni pasta, formaggi e tutti i fantomatici alimenti con il marchio Aiuto Ue oppure rivolgendosi alla parrocchia, non distante dal cassonetto sciogliendo ogni tipo di pregiudizio?
Addirittura, da qualcuno misterioso, è stata chiamata la guardia di Finanza per indagare sull’effettiva legalità della provenienza e destinazione dei cibi. Creando i presupposti di un vero giallo, che per dispiacere di alcune testate giornalistiche, sono stati tutti smontati. In questi giorni la parrocchia ha ricevuto questi controlli per la soddisfazione (?) di questo qualcuno.
Il vero giallo è come una foto a dei cartoni vuoti posizionati vicino l’immondizia faccia scaturire fantasie giornalistiche. Il giallo è che si debba obbligatoriamente scrivere senza certezze dei fatti, sminuendo il lavoro di numerosi volontari che quotidianamente si impegnano per compensare i vari disagi sociali. Però quando si tratta di scrivere articoli sul volontariato cittadino alla presenza delle istituzioni, i giornalisti sono i primi a segnalare le parole e i meriti dei volontari. Incoerente come atteggiamento. E soprattutto non si capisce il motivo per il quale il giallo debba essere attribuito alla parrocchia.
E’ un giallo già sbiadito perché i controlli dei finanzieri tanto acclamati sono stati effettuati e nella parrocchia del Preziosissimo Sangue in San Rocco non è stato ritrovato nulla di illecito.
Questi sarebbero i cartoni del reato da cui infangare il servizio onesto di numerosi volontari?
Quei cartoni fortunatamente erano vuoti perché il contenuto è stato distribuito alle famiglie indigenti, ma sono stati riempiti da tante parole false. Certamente scrivere per il Corriere del Mezzogiorno sarà gratificante, ma richiama ad una maggior presa di responsabilità, perché non sempre il vantaggio di scrivere per quotidiani affermati debba assumere ogni notizia come oro colato.
Addirittura per costruire la notizia dei cartoni “Aiuti Ue”, oltre a ipotizzare il coinvolgimento delle salumerie e supermarket, si è voluto ricongiungere la farsa alla questione degli aiuti umanitari in Kosovo nel 1999. Dove sarebbe il filo conduttore con questi cartoni fotografati?
E poi non è  difficile associare l’effettivo utilizzo del contenuto dei cartoni vuoti depositati nei pressi di un cassonetto ubicato sulla strada di una parrocchia; collegando la realtà del contesto non dovrebbe essere complicato giungere alla conclusione che il contenuto sia stato utilizzato per un servizio di volontariato, trovandosi vicino ad una chiesa …
Sembra che qualcuno cerchi la visibilità scrivendo determinate falsità, davvero di difficile interpretazione perché non si capisce se dietro tutto ciò si nasconde qualcuno che si diverte a gettare nel ridicolo il valoroso, onesto e sobrio impegno dei volontari. Volontari, che nonostante polveroni e ipotetici casi gialli da 007, continuano e tentano di colorare la vita di molte persone, in quel silenzio che però, come è scritto nel Vangelo “il Padre che vede nel segreto ricompenserà”.


Luigi Laguaragnella


sabato 7 gennaio 2012

SABATO 14 GENNAIO 2012 ORE 17 

NEL SALONE PARROCCHIALE DEL PREZIOSISSIMO SANGUE IN SAN ROCCO 
CONFERENZA SUL TEMA:


IMMIGRAZIONE ED INTEGRAZIONE
senza una degna accoglienza può esserci una degna convivenza?


Interverrà DON ANTONIO SCIORTINO 
direttore di Famiglia Cristiana ed autore del libro 
Anche voi foste stranieri





Due Italie si contrappongono a torto o a ragione. C'è chi soffia sul fuoco, alimentando paure e tensioni ... e chi capisce che una soluzione va trovata nell'accoglienza e nella legalità.
I cittadini baresi da che parte stanno?

... a questo proposito non le sarà ignoto che Bari vive un “problema” di integrazione plurietnica, il popolo barese avverte la presenza di alcune comunità africane – mauriziani, eritrei, somali, nigeriani, ormai radicatesi sul nostro territorio, come una minaccia schiacciante e dal punto di vista del lavoro (che essi sembrano sottrarci) e da quello sociale (data l’opinione comune che si tratta di gente malavitosa)... siamo una Congregazione missionaria e pertanto il taglio pastorale che diamo alla nostra comunità parrocchiale vuole essere di questo stampo, vale a dire una evangelizzazione che tenga conto della cultura e della realtà vissuta dei suoi destinatari....

TUTTI SONO VIVAMENTE INVITATI A PARTECIPARE